Viaggi e turismo

CILE:

DATI DEL PAESE:

Capitale: SANTIAGO
Popolazione: 16.572.475 abitanti (ultimo censimento ufficiale: 2012)
Superficie: 756.626 Kmq
Fuso orario: tra settembre e aprile è in vigore l’ora legale locale. Durante tale periodo la differenza oraria con l’Italia è di -4h; 6h quando in Italia vige l’ora legale, -5h nel resto dell’anno.
Lingue: spagnolo
Religioni: cattolica, evangelica
Moneta: Peso cileno (CLP)
Prefisso per l’Italia: + 39 (se si effettuano chiamate da un’utenza cilena verso l’estero e’ necessario premettere al prefisso il numero di “Carrier”).
Prefisso dall’Italia: + 56

  • GEOGRAFIA:

    Il Cile può essere definito come un Paese tricontinentale perché si estende in Sud America, in Antartide e in Oceania. L’area continentale del Cile occupa la parte sud-occidentale del Sudamerica dove si estende da nord a sud per circa 4.270 chilometri dal limite settentrionale posto a 17° 30′ S fino alle Isole Diego Ramírez situate alla latitudine di 56° 30 S. La larghezza massima del suo territorio è pari a 445 chilometri in corrispondenza dei 52° 21′ S (Stretto di Magellano), quella minima è di 90 chilometri nella regione di Coquimbo tra Punta Amolanas e il Paso de la Casa de Piedra a 31° 37′ S. Fanno parte del territorio nazionale l’arcipelago di Juan Fernández, le isole San Félix e San Ambrosio, l’isola Sala y Gómez nonché l’isola di Pasqua. Il Cile inoltre rivendica la sovranità su una porzione dell’Antartide pari ad una superficie di 1.250.257,6 chilometri quadrati e chiamata Territorio Chileno Antártico compresa fra le latitudini 90° e 53° ovest fino al limite meridionale del Polo Sud. Il Cile confina a nord con il Perù (171 chilometri), a nord-est con la Bolivia (860 chilometri) e a est con l’Argentina (5.308 chilometri), a ovest si affaccia sull’Oceano Pacifico per uno sviluppo costiero complessivo pari a 6.435 chilometri.

  • CLIMA:

    In Cile è molto vario: si passa dal caldo secco del nord desertico al freddo umido dell’estremo sud, nella zona centrale del Cile le temperature oscillano tra i 28°C di Gennaio e gli 11°C di Luglio. L’isola di Pasqua ha un clima semitropicale durante tutto l’anno.

  • LE LOCALITA':

    Puerto Montt: Fondata da coloni tedeschi verso la metà del XIX secolo, Puerto Montt è una delle città più importanti del Cile meridionale. Custodisce esempi di architettura mitteleuropea, con assi di legno, tetti spioventi e balconi riccamente ornati. La cattedrale in legno di sequoia, situata nella piazza cittadina, risale al 1856 ed è l’edificio più antico della città. Puerto Montt è un nodo di trasporti e il punto d’accesso al Distretto dei laghi meridionale, all’isola di Chiloé e alla Patagonia cilena. Il vicino porto di Angelmó e l’isola di Tenglo offrono un’atmosfera più rilassata. Ad Angelmó troverete uno straordinario mercato dell’artigianato e dell’eccellente pesce.

    Puerto Natales: La terra dei fiordi, di selvaggia bellezza. Così Pablo Neruda parlava delle regioni patagoniche del Cile, allora autentica “frontiera”: “La prima cosa che vidi furono alberi, dirupi decorati con fiori di selvaggia bellezza, terreni umidi, boschi che bruciavano e, dietro il mondo, l’inverno straripato”. I freddi venti patagonici spazzano le coste ripide dei fiordi, come quello di Ultima speranza, sulle cui sponde sorge il paese di pescatori di Puerto Natales, che sembra fatto apposta per ristorare il corpo e lo spirito con l’ottimo pesce dei suoi ristoranti dell’area portuale.

    Puerto Varas: Puerto Varas è una caratteristica cittadina con le strade e viali adornati da bellissimi roseti; i dintorni sono altrettanto piacevoli, come la vista panoramica che si può godere dal Colle Phillippi, sul lago Llanquihue e, in lontananza, il maestoso vulcano Osorno, dalla cima perennemente innevata.

    San Pedro de Atacama: Il pittoresco villaggio di San Pedro de Atacama si trova a 2440 m.sl.m e si è trasformato nel corso degli ultimi anni da cittadina mineraria in zona turistica, con viali alberati, case di adobe, un’antica piazza dove si affacciano l’edificio municipale e la chiesa di San Pedro risalente al 1774, bar e ristoranti, negozi di artigianato e l’imperdibile Museo Arqueológico R. P. Gustavo Le Paige che raccoglie più di 380.000 reperti provenienti dalla regione e risalenti alla cultura atacameña. Il paese è un ottimo punto di partenza per visitare le bellezze naturalistiche della zona.

    Santiago: Santiago, la capitale, adagiata nella valle centrale del Paese e circondata dalle montagne della cordigliera delle Ande è il centro politico, amministrativo e culturale del Cile. A causa dei numerosi terremoti la città ha subito nel corso degli anni notevoli cambiamenti e oggi edifici storici lasciano spazio a grattacieli e moderni centri commerciali. Il cuore del centro storico si sviluppa intorno alla vivace Plaza de Armas, dove si affacciano la Cattedrale, il Correo Central, il Palazzo della Real Audencia, in passato utilizzato come governo e il Municipio. Nelle vicinanze si trovano il Paseo Ahumada, la via commerciale pedonale piena di negozi, bar e ristoranti, il Palacio de la Moneda, in stile neoclassico progettato nel 1785, il Palazzo Cousiño appartenente alla famiglia Cousiño-Goyenechea, tra le più facoltose dell’epoca e il Teatro Municipale, un vero gioiello architettonico. Da non perdere la visita del Mercado Central, costruito alla fine dell’800, in bella struttura di ferro importata dall’Inghilterra che oggi ospita il pittoresco mercato del pesce dove si trovano ristoranti che offrono ottimi piatti. A nord, al di là del Rio Mapocho, si può raggiungere il Cerro San Cristóbal, che offre una strepitosa vista della città. Ai suoi piedi, il Barrio Bellavista è pieno di caffè, ristoranti, bar e club alla moda e ospita La Chascona, la casa-museo del poeta Pablo Neruda. Il frizzante e mondano quartiere di Lastarria è un’oasi nascosta nel centro della città, con ristoranti, teatri, gallerie d’arte e boutique di designer emergenti. Nel quartiere di Barrio Italia dove si stabilirono gli artigiani immigrati nel 19° secolo, è un susseguirsi di negozi di antiquariato con bei mobili e simpatici oggetti, gallerie d’arte, bar e ristoranti tradizionali. Per gli amanti della storia e della cultura imperdibile è il Museo della Memoria e dei Diritti Umani, dedicato ai fatti accaduti durante la dittatura di Pinochet, il Museo Nazionale de Bellas Artes, che espone opere di artisti cileni tra i quali Roberto Matta e Claudio Bravo e il MAC (Museo di Arte Contemporanea) che espone fotografie, sculture e opere di artisti cileni e non solo. Negli ultimi anni, Santiago ha avuto una grande rinascita nel campo delle arti, della cultura e della vita sociale, con la comparsa di nuove gallerie d’arte dove espongono artisti emergenti, musei e ristoranti trendy, trasformandosi in una delle capitali più attraenti e vive dell’America Latina.

    Valparaíso: Valpo, situata 120 km a nord-ovest di Santiago, è il principale porto del Cile e la seconda città del paese in ordine di grandezza. Nonostante le sue dimensioni, è la città più caratteristica del Cile e una delle più affascinanti del Sud America. Il centro, che si estende su una stretta lingua di terra tra il lungomare e le vicine colline, è contraddistinto da strade tortuose e acciottolate e dominato da ripide scogliere e colline, sulle quali sorgono sobborghi raggiungibili tramite funicolari e gradinate. La città ha una pianta davvero complicata e probabilmente soltanto chi vi risiede da una vita riesce a orientarsi. Si può passeggiare nel labirinto di strade e fare giri sulla funicolare, o anche visitare i suoi giustamente rinomati musei di storia naturale, di belle arti e marittimo. Muelle Prat, il molo ristrutturato di recente, è una vivace zona di mercato.

     

  • PARCHI E RISERVE:

    Chiloé: Lunga 180 km circa e larga soltanto 50 km, l’Isla Grande de Chiloé è un’isola coperta da colline, ricca d’acqua e di fitte foreste, con un clima marittimo temperato. È collegata al Cile continentale da traghetti, che salpano dall’estremità settentrionale dell’isola, e nei suoi paesini si possono vedere le caratteristiche case di legno e le palafitte. Il tempo è notoriamente piovoso e spesso il cielo è coperto dalla foschia, ma quando la visibilità è buona, è possibile ammirare oltre il golfo la superba vista dei vulcani dalla cima innevata del continente. Ancud e Castro sono le uniche due cittadine di dimensioni ragguardevoli, ma i piccoli villaggi dell’isola hanno nel complesso a disposizione più di 150 pittoresche chiese di legno. Il Parque Nacional Chiloé protegge vaste distese di conifere native e foreste sempreverdi e una lunga linea costiera quasi incontaminata. Al suo interno vive anche il raro pudú.
    Parque Nacional Laguna San Rafael: Nonostante le difficoltà e le spese cui bisogna far fronte per giungere fin qui, questo parco della Patagonia meridionale, di 1.700.000 ettari e costellato di ghiacciai, è la più nota attrattiva della regione di Aisén. Qui si possono osservare alcuni dei più spettacolari fiordi e paesaggi alpini del mondo e un gran numero di iceberg fluttuanti nella corrente. Il terreno è impietoso con gli escursionisti, ma per chi osa le ricompense sono tante: l’acqua accoglie anatre, albatri, pinguini di Magellano, lontre, otarie ed elefanti marini, mentre nelle foreste e sulle montagne circostanti vivono pudú, puma e volpi. Nel parco atterrano gli aerei charter provenienti da Coihaique e vi sono diversi (costosi) traghetti che arrivano da Coihaique e Puerto Chacabuco.

    Deserto di Atacama: Il Deserto di Atacama è situato nel Cile settentrionale, nella regione di Antofagasta e la parte settentrionale della regione di Atacama. Il deserto si trova tra la catena andina (Puna de Atacama) e la Cordigliera della Costa presso il Pacifico. È caratterizzato da un clima desertico-oceanico e da una forte escursione termica, le cui temperature oscillano tra gli 0° notturni ed i 25°-30° diurni. Il deserto di Atacama è il deserto più asciutto del globo (tranne forse per le valli asciutte di McMurdo in Antartico) ed è virtualmente sterile perché è protetto dall’umidità, da entrambi i lati, dalle montagne delle Ande e dalle montagne litoranee. La corrente di Humboldt, che è fredda, raffredda l’aria rendendo impossibile la formazione di nuvole, come accade come per il deserto del Namib e la corrente del Benguela. La piovosità media in Antofagasta è appena di 3mm all’anno e ci fu un periodo in cui nessuna pioggia vi cadde per 40 anni. Il deserto di Atacama è vecchio 15 milioni di anni ed è 50 volte più arido della valle della morte della California. La parte più asciutta dell’Atacama è una zona denominata ‘la doppia ombra della pioggia’. Nel 2003 una squadra di ricercatori ha pubblicato un rapporto in Science Magazine intitolato “I terreni simil-marziani del deserto di Atacama, Cile, ed il limite igroscopico della vita microbica” nel quale hanno riprodotto gli esperimenti e le prove effettuate dai veicoli spaziali Viking 1 e Viking 2 sul pianeta Marte per verificare la presenza di vita, non riuscendo ad individuarne alcuno nel terreno del deserto di Atacama. Tramonto sul deserto: La regione a questo riguardo può essere definita unica sul pianeta: il deserto risulta infatti del tutto privo di oasi. L’area è scarsamente popolata: le uniche presenze sono quelle degli indios Chandos e di bianchi, la maggior parte dei quali lavora nei giacimenti di nitrati e nei ricchi depositi di rame. Dal nome della regione deriva quello del minerale tipico dei giacimenti di rame, l’atacamite. La zona è il più grande serbatoio naturale del mondo di nitrato di sodio, che è stato estratto su vasta scala fino all’inizio degli anni 40. La regione, proprio a causa delle ricchezze minerarie, fu militarmente contesa fra Cile e Bolivia. Fu conquistata dal Cile con la Guerra del Pacifico del 1879-83, che sottrasse la regione di Antofagasta alla Bolivia e quella di Tarapaca al Perù. Reperti archeologici indicano che la zona di San Pedro fu il centro di una misteriosa civilizzazione del Paleolitico che ha costruito fortificazioni sulla roccia delle ripide montagne che circondano la valle.

    Ghiacciao Balmaceda e Serrano: Partendo dalla cittadina di Puerto Natales e, dopo una navigazione di 3 ore attraverso gli splendidi paesaggi che costeggiano il fiordo Ultima Esperanza, si arriva al millenario ghiacciaio Balmaceda. Nelle spiagge al termine del fiordo, ai piedi del possente fronte glaciale è facile incontrare colonie di cormorani e leoni marini, mentre i sovrastanti boschi sempreverdi offrono meravigliose radure dalle quali ammirare in pieno l’imponente spettacolo naturale del Ghiacciaio.

    Terra del Fuoco: E’ l’estremo lembo di terra a sud del continente Americano incluso tra lo Stretto del Canale di Magellano e lo Stretto di Drake. Si tratta di un dedalo di isole e canali, lagune e fiordi. Il nome di Terra del Fuoco deriva dalla storia secondo cui i primi esploratori europei che navigavano al largo diretti verso ovest vedevano verso terra un numero consistente di fumi e fuochi accesi dagli indigeni in seguito chiamati Patagoni per via delle impronte dei loro piedi molto grandi a causa delle primitive calzature che si costruivano con pelli di animali. L’immagine della Terra del Fuoco è legata a mari impetuosi, bufere di vento, ghiacci e freddo perenne. I marinai descrivevano questo terre e mari come i 40° ruggenti, i 50° furiosi e i 60° urlanti. Il clima è subantartico e mitigato dalla presenza dei due oceani. Le temperature nel Canale di Beagle vanno dai 30° estivi ai -14° invernali. L’esplorazione di questa terra cominciò con Magellano nel 1520, Drake, Cook e proseguita da baleniere, pirati, scienziati come Darwin ed esploratori. La popolazione attuale origina da questi avventurieri che qui giunsero nel corso dei secoli passati. L’uomo colonizzò questa terra in epoca molto antica; i primi reperti risalgono a 10.400 anni fa quando una popolazione giunse da nord prima che si determinasse lo Stretto di Magellano. Quando gli europei arrivarono esistevano 4 gruppi distinti di indigeni: gli Ona e gli Haush che vivevano nelle pianure cacciando il guanaco e gli Yamana e gli Alaculuf che pescavano con l’arpione spostandosi in canoa tra i fiordi e le isole. Gli indigeni furono decimati dalle malattie introdotte dagli europei e dalle feroci persecuzioni. Oggi sono rimasti pochissimi rappresentanti delle antiche tribù. Ushuaia fondata ufficialmente nel 1884 è la città più a sud del mondo e anticamente era l’ultimo porto prima di affrontare Capo Horn che consentiva alle navi esplorative e mercantili di raggiungere il Pacifico. Baleniere e navi dirette alle miniere cilene, alle spezie delle Indie e al frumento australiano di qui dovevano passare almeno sino al 1914 anno in cui aprirono il Canale di Panama. Oggi vi abitano circa 23.000 persone che si occupano nel turismo, nell’assemblamento di materiale elettronico (Grundig), allevamento di granchi e segherie. Il clima subantartico ha favorito lo sviluppo della flora e fauna.

    Torres del Paine, Parque Nacional: Dichiarato Riserva della Biosfera dell’Umanità nel 1978, il Parco Nazionale Torres del Paine ha un estensione di 181.000 ettari e racchiude un ecosistema unico, composto da antiche foreste, vallate, ghiacciai, tra cui il Grey, appartenente al campo de hielo Patagonico Sur, fiumi, laghi (il Grey, il Pehoé, il Nordenskjöld e il Sarmiento) e l’impressionante complesso che comprende i Cerros del Paine, le Torres del Paine e i Cuernos del Paine. L’aerea è abitata da 26 specie di mammiferi come volpi, guanaco, huemul, puma e da 118 specie di uccelli tra cui condor, fenicotteri, cigni dal collo nero e ibis. Anticamente la zona era popolata da comunità indigene nomadi come i Tehuelche, gli Ona e i Yámana che arrivarono nella zona alla ricerca di risorse naturali. I Tehuelche vedendo l’incredibile profilo del complesso montagnoso lo chiamarono “paine” che nella loro lingua significa blu (il colore predominante che riconobbero in lontananza). Solo nel 1879 arrivò il primo turista alle Torres del Paine, Lady Florence Dixie, scozzese, amante dell’avventura, che con il suo gruppo di amici viaggiò all’interno del parco. Lady Dixie in seguito alla visita, pubblicò il libro “Across Patagonia” con il racconto della spedizione e questo attirò numerosi scienziati, interessati alla geologia e geografia dell’area, oltre al missionario Alberto Maria Agostini, grande appassionato di montagna che esplorò il parco e intrecciò rapporti di amicizia con le locali comunità indigene patagoniche.

  • ISOLA DI PASQUA:

    Isola di Pasqua (Rapa Nui): Situata 3700 km a ovest della terraferma cilena, l’enigmatica Isola di Pasqua è una delle isole abitate più remote della terra. In realtà ha maggiori legami con la Polinesia che con il Cile, sebbene la presenza di isolani del Pacifico in questa lontana e periferica parte del mondo sia misteriosa almeno quanto il modo in cui i discendenti di quegli isolani riuscirono a progettare e a scolpire le centinaia di colossali statue (moai) in basalto vulcanico, per non parlare della maniera in cui furono capaci di trasportarle dalle cave nell’entroterra alla costa. Rapa Nui è davvero una destinazione insolita e poco battuta: da qui, si può navigare per oltre 1900 km in qualsiasi direzione senza giungere in vista di alcuna terra abitata. Il Cile annetté ufficialmente l’isola nel 1888, durante il periodo di espansionismo che seguì la guerra del Pacifico. Vi vivono soltanto 2000 persone circa, quasi tutte residenti nella città di Hanga Roa. La popolazione è costituita per il 70% da polinesiani, mentre il restante 30% proviene perlopiù dal Cile continentale. L’isola è, di fatto, un enorme parco nazionale, che vanta ben 300 moai e sculture in pietra ad essi connesse.

Le nostre proposte per il Cile: