Viaggi e turismo
Approfondimenti sulle Hawaii:
Lo stato americano delle Hawaii si trova 2.367 km a nord dell’Equatore e 4.025 km a sud-ovest della più vicina massa continentale. Le sei isole principali fanno parte di un arcipelago composto da 128 isole che si allunga per 2.452 km da Kure Atoll, a nord-ovest, fino alla Big Island, a sud-ovest. Le isole maggiori sono Oahu, Maui e Kauai (dette Neighbor Islands), la Big Island (Hawaii), Molokai e Lanai. Si tratta di affioramenti rocciosi, formatisi in seguito alla frattura del mantello terrestre da cui per 25 milioni di anni sono fuoriuscite masse immense di lava fusa. La Big Island, la più meridionale delle isole, si trova ancora in fase di formazione. Il suo vulcano più attivo, il Kilauea, ha eruttato negli ultimi 12 anni più di due miliardi di metri cubi di lava.
Le Hawaii vengono anche chiamate dagli Americani le “Islands”, quasi a voler dire che al mondo non esistono altre isole cosi’ belle. Si tratta infatti di terre disseminate nelle verdi acque dell’Oceano Pacifico, colme di palme, di splendidi fiori, di una vegetazione rigogliosa e di vulcani, alcuni dei quali ancora attivi. Le sue meravigliose spiagge ed il clima piacevole tutto l’anno, ne fanno una tra le mete preferite dal turismo internazionale, e le alte onde un paradiso per i surfisti che qui accorrono da ogni parte del mondo.
“E komo mai”, siate i benvenuti nella terra di Pele, la divinità dei vulcani, nella terra dell’ “Hula”, la tipica danza locale, e dell’ “Aloha”, il classico saluto Hawaiiano, che letteralmente significa “respiro di vita”.
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ALOHA:
ALOHA
È questa la prima parola che probabilmente sentirete toccando il suolo di queste bellissime isole, un termine dal suono dolce, musicale, pronunciato da una ragazza isolana che sorridendo accoglie i visitatori con la “LEI”, la tipica ghirlanda di fiori Hawaiiana. L’etimologia ci dice che “alo” sta a significare “in presenza di” e ha “alito di vita”. Anche se “Aloha” è usato come augurio o più comunemente come saluto, in realtà è una parola che non si può tradurre facilmente, perché racchiude in se i valori, la filosofia, lo stile di vita e lo “spirito” stesso di un intero popolo. Uno spirito buono, gentile che promuove il rispetto reciproco, l’amore per la terra e la natura e che ha permesso l’integrazione e la pacifica convivenza fra i diversi popoli che qui si sono ritrovati. Quando sentite Aloha dunque, rilassatevi, vuol dire che siete arrivati alle Hawai’i, dove nessuno va di fretta, se non i turisti che non si sono ancora adattati ai ritmi locali.a bellezza del deserto con il cammello Bactrian a due gobbe, dune di sabbia, montagne e picchi nevosi. -
UN PO' DI STORIA:
Quando a metà del diciannovesimo secolo queste isole vennero scoperte dal mondo occidentale grazie ai capitani delle navi che solcavano le acque dell’Oceano Pacifico, il mondo di allora le considerò subito una grande opportunità per essere utilizzate e sfruttate come depositi di carbone per le navi a vapore che transitavano in quelle zone. Ma questa era solo una delle caratteristiche che resero preziose agli occhi degli esploratori queste isole, qui vivevano ancora specie di animali e uccelli che in altre parti del mondo erano, a causa dei cacciatori, quasi estinte! Per il governo americano dei tempi, queste isole rappresentavano un’importantissima opportunità in quanto, a differenza di Francia e Inghilterra, non poteva vantare nessuna colonia d’oltremare; questo li rendeva dipendenti dalle altre nazioni per il problema del rifornimento della flotta e, cosa più importante, li rendeva sguarniti di una base navale militare. Nel frattempo, i reali che allora governavano le Hawai’i, per cercare di placare le pressioni che arrivavano dai paesi occidentali che volevano accaparrarsi i loro territori, nel 1854 dichiararono ufficialmente a Francia, Inghilterra ed agli Stati Uniti d’America, che le isole Maui, O’ahu, Kaua’i, Moloka’i, Lana’i, Niihau, Kahoolawe, Nihoa, Molokini, Lehua e Kaula erano ufficialmente sotto il dominio Hawaiano. Nel corso degli anni altre isole minori vennero aggiunte ai confini ufficiali del dominio hawaiano e, col passare del tempo, le isole iniziarono a beneficiare sempre di più del loro potere commerciale sulle altre nazioni. Purtroppo però c’era anche un rovescio della medaglia: se da una parte il governo si arricchiva vendendo un pezzettino alla volta le sue terre agli americani, dall’altra il popolo hawaiano si trovava a fronteggiare le difficoltà create dall’introduzione sempre più massiccia di una cultura straniera che sempre più prepotentemente andava a sovrapporsi con quella locale. Nel 1893 la regina Liliuokalani a sorpresa decise di cedere il suo regno e, nonostante le proteste di tutto il suo popolo, fece eleggere quella che oggi conosciamo la Repubblica delle Hawai’i. Questo evento scatenò una rivoluzione interna, ma purtroppo servì a poco; dopo soli 66 anni da quella data, gli Stati Uniti presero completamente il controllo del paese, e nel 1959 dichiararono le isole delle Hawai’i come loro cinquantesimo stato.
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CLIMA:
L’arcipelago gode di un clima favoloso: mite e tiepido, caratterizzato per gran parte dell’anno dagli alisei nord-orientali. Nelle zone costiere le temperature medie sono piacevoli (27° C), e la differenza tra estate e inverno oscilla dai 5 ai 10 gradi. Il periodo più piovoso va da dicembre a marzo. In generale, le condizioni climatiche più secche e più calde e le acque più calme si trovano nelle aree sud-occidentali delle isole, quelle sottovento. Al contrario, le zone nord-orientali, o sopravento, sono più umide: Hilo, la città più piovosa degli Stati Uniti, si trova sul lato sopravento di Big Island.
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FLORA E FAUNA:
La flora e la fauna autoctone di queste isole remote, sviluppatesi in quasi completa assenza di ostacoli o predatori, hanno affrontato una dura lotta contro le più aggressive specie introdotte dai colonizzatori polinesiani e occidentali. Sulle isole si trovano migliaia di specie diverse, ma quasi la metà delle 2400 specie di piante autoctone è in pericolo. La vita marina ha avuto un più felice esito. Le foche monache hawaiane, i delfini e le balene sono residenti stabili alle Hawaii, ma la specie che tutti vorrebbero osservare sono le megattere migratorie. Nelle Hawaii esistono solo due parchi nazionali: l’Hawaii Volcanoes National Park e l’Haleakala National Park.
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MITI E LEGGENDE:
La cultura hawaiana comprende una miriade di leggende, molte delle quali recano forti analogie con quelle di altri gruppi di isole nel Pacifico. Queste leggende da sempre rappresentano la loro religione, il loro governo e la scienza in generale, le linee genealogiche di alcune famiglie vanno così indietro nel tempo da poter essere collegate agli dei e alle dee che fecero la storia di queste isole. Tali leggende raccontano le vicende degli spiriti che in passato scandivano e influenzavano la vita del popolo hawaiano, come ad esempio Mana, un spirito in grado di infondere forza alle persone e agli oggetti a suo piacimento e di stabilire quindi in questo modo chi fosse più forte e chi fosse più debole. Il sistema Kapu invece consisteva in una serie di leggi che regolavano ogni aspetto della vita hawaiana, e che comprendeva anche delle sanzioni in caso di violazione, spesso talmente dure da provocare la morte di chi le infrangeva! Molti capi e sacerdoti hanno usato questo sistema di governo per molto tempo, fino purtroppo ad abusarne; fu solo nel 1819, dopo la morte di Kamehameha il Grande, che tale pratica fu definitivamente sospesa. Molte altre leggende narrano invece le gesta e la vita degli eroi e delle eroine spesso figli segreti di un capo reale, alcuni di questi descritti anche come semidei in grado di cambiare forma e aspetto; le leggende hawaiane sono piene di uominicane, gli uomini-squalo, gli uomini-ratto, uomini-uccello e uomini-maiale, a volte nati da un oggetto inanimato come una corda! Una delle leggende più famose racconta la storia di due amanti, una fanciulla di Lahaina di nome Pehe e un giovane guerriero dell’isola di Lana’i, Makakehau. Egli era talmente preso dalla bellezza di Pehe che ogni volta che poneva gli occhi su di lei, questi gli si riempivano di lacrime annebbiandogli la vista. Da qui il suo nome: Maka (occhi) Kehau (nebbia). Per averla sempre vicina, egli decise di portarla nella sua Lana’i e di nasconderla in una grotta vicino alle scogliere di Manele. Un giorno, mentre Makakehau era fuori per il raccolto, all’improvviso scoppiò una tempesta, egli corse subito verso gli scogli per salvare Pehe ma purtroppo quando arrivò era già troppo tardi, la bella Pehe era annegata. Distrutto dal dolore, Makakehau prese tra le sue braccia il corpo della fanciulla e lo portò dagli dei chiedendo il loro aiuto per scalare la ripida roccia dell’isola dove avrebbe sepolto il corpo della sua innamorata. Dopo averla salutata per sempre, egli mise fine anche alla sua vita saltando dalla cima della roccia e annegando tra le onde che tanto violentemente gli avevano strappato via la sua amata. Lasciatevi trasportare dal mito e dalle divinità di queste isole, come Kane, il padre di tutte le creature viventi, da Ku il dio della guerra, da Kanaloa il dio della terra degli spiriti e dei defunti e da Lono, il dio delle cose in crescita; si dice infatti che Kane, Lono e Ku abbiano creato i cieli, la terra, il sole, la luna, le stelle, gli spiriti, l’umanità, e in fondo tutto ciò che esiste e che ci circonda.
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LINGUA, CULTURA E GASTRONOMIA:
L’inglese è la lingua ufficiale delle Hawaii, ma arricchita di parole e frasi hawaiane e modi gergali pidgin. La lingua indigena è parlata solo da circa 9000 persone, ma l’85% dei toponimi sono in hawaiano e, spesso, il loro nome nasconde un’interessante storia. I primi immigrati hawaiani comunicavano tra loro in pidgin, una sorta di inglese primitivo e semplificato che a tutt’oggi costituisce il colorito dialetto locale in continua evoluzione.
La cultura hawaiana tradizionale e gli usi dei vari e diversi gruppi etnici immigrati nelle isole sono parte integrante del tessuto sociale. Le Hawaii non sono solo un punto di incontro tra Est e Ovest, ma un luogo in cui le culture confluiscono in modo tale da risultare tutte valorizzate. La rinascita della cultura tradizionale hawaiana ha comportato il fiorire delle halaus (scuole) di hula, nonché la riscoperta delle antiche tradizioni da parte di molti artisti e artigiani hawaiani, come la tessitura dei tapa, la fabbricazione di trapunte e la creazione delle variopinte ghirlande di fiori (lei).
La diversità etnica delle isole si riflette anche nella gastronomia. È possibile trovare ogni tipo di piatto della cucina giapponese, un vasto assortimento della cucina regionale cinese, piccanti specialità coreane, piatti tipicamente hawaiani ed eccellente cibo thailandese e vietnamita. Il pesce fresco è disponibile in tutte le isole, per non parlare dell’abbondanza di frutti come l’avocado, il cocco, la guaiava, il mango e la papaya.