Viaggi e turismo

DATI DEL PAESE:

Capitale: LIMA
Popolazione: 31 milioni (stima)
Superficie: 1.285.216 km2
Fuso orario: – 6h rispetto all’Italia; – 7h quando in Italia vige l’ora legale.
Lingua: spagnolo. Nelle regioni dell’entroterra le popolazioni parlano il quechua; nelle regioni del sud (es  nel Dipartimento di Puno), si parla l’aymara.
Religione: in prevalenza cattolica.
Moneta: Sol (PEN)
Prefisso telefonico dall’Italia: 0051 (seguito da 1 per Lima e Callao.)
Prefisso telefonico per l’Italia: 0039
Elettricità: occorre munirsi di un adattatore per prese a due buchi. Il voltaggio è di 220/110 volts.

Approfondimenti sul Paese:

  • GEOGRAFIA:

    Il Perù si può suddividere in tre aree: striscia costiera, catena montuosa andina e foresta pluviale amazzonica. La costa occidentale è per lo più arida e semidesertica, la regione andina è contraddistinta da numerosi altipiani con vette che superano i 6000 metri di altezza. La parte orientale è caratterizzata da un vasto bassopiano attraversato da grandi fiumi (Maranon, Ucayali) da cui ha origine il Rio delle Amazzoni, che si dipana lungo una regione coperta da un fitto strato di foreste pluviali. Il Lago Titicaca, al confine con la Bolivia, è il più alto del mondo: si trova infatti a 3800 metri.  Il Perù è caratterizzato da un’ampia biodiversità grazie alla sua posizione geografica e alla foresta amazzonica: si stima l’esistenza di circa 400 specie di mammiferi, 1.700 di uccelli, 500 di rettili e anfibi e duemila varietà di pesci.

  • CLIMA:

    Il Perù presenta una diversità climatica non indifferente, a causa della sua posizione e morfologia. Lungo la costa vi sono due tipi di clima: il clima arido-subtropicale nella fascia centro meridionale, con una temperatura media di circa 26°C durante l’estate e 13°C durante l’inverno, clima semi-tropicale nella fascia costiera nord, verso il confine con l’Ecuador, più umido con frequenti precipitazioni che favoriscono una vegetazione più rigogliosa. Il periodo delle piogge va da dicembre ad aprile, mentre negli altri mesi generalmente il clima è secco. All’interno della regione andina l’escursione termica è forte (soprattutto nelle città di Arequipa, Puno, Cuzco). Da maggio a settembre la stagione caratterizzante è quella secca, mentre durante gli altri mesi l’umidità è costante. In Amazzonia le temperature sono caldo umide tutto l’anno, con i 30°C e i 35°C .

  • LOCALITA':

    Il Perù è una terra intrisa di suggestioni che arrivano fino a noi da un importante passato: le grandi civiltà precolombiane e il dipanarsi della storia hanno lasciato la loro impronta in una terra dai paesaggi spettacolari. Cuzco, Machu Picchu, i resti di Chan Chan, i geoglifi enigmatici di Nazca, la fortezza di Kuélap: l’eco delle glorie antiche si fa qui sentire attraverso siti archeologici dal fascino indimenticabile ed eterno. Ma anche la traccia lasciata dai conquistadores spagnoli è di interesse considerevole e oggi di riverbera nel fascino elegante delle città coloniali. A fare da sfondo a questa commistione di tradizioni e stili, c’è uno dei paesaggi più ricchi e vari di tutto il Sud America. Dalle spettacolari Ande con i loro altipiani – abitati da comunità di indios con le loro radicate tradizioni e la loro affascinante lingua quechua – al bacino amazzonico, con il suo incredibile patrimonio di biodiversità, passando per le giganti dune di sabbia dei deserti costieri in cui sono incastonate piccole oasi di terra coltivata, fino ai deliziosi villaggi di pescatori, sospesi in una dimensione senza tempo.

    ANDAHUAYLILLAS
    La principale attrazione turistica di Andahuaylillas è rappresentata dalla Chiesa di San Pedro, costruita dai Gesuiti probabilmente sopra una costruzione incaica tra la fine del XVI e l’inizio del XVII secolo con la classica struttura utilizzata nei piccoli villaggi con le pareti molto grosse e spesse, fatte di mattoni essiccati al sole e come l’esterno piuttosto modesto. L’interno, invece, lascia il visitatore sbalordito: è impressionante infatti la quantità di affreschi che coprono le pareti e il tetto, con modelli geometrici e motivi floreali rivestiti di sottilissime lamine d’oro. Notevole anche il battistero, l’altare barocco, il grande organo e una preziosa collezione di tele di scuola cusqueña.

    AREQUIPA
    Fondata dagli Spagnoli nel 1540 sulle rive del fiume Chili, ai piedi del grande vulcano El Misti, Arequipa è oggi la seconda città più popolosa del Perù (dopo Lima) e conta circa 900mila abitanti. Il motivo principale per una sosta ad Arequipa è dato dal suo spettacolare centro storico – dichiarato patrimonio dell’umanità dall’UNESCO nel 2000 – con palazzi e chiese coloniali di superba bellezza, dove trionfa lo stile barocco andino, fusione unica fra i canoni estetici europei e l’oscura e sanguigna sensibilità andina; è caratterizzato da edifici costruiti in sillar, una pietra vulcanica bianca, che le ha valso l’appellativo di Ciudàd Blanca.  Da vedere la centrale Plaza de Armas sul cui sfondo svetta maestoso il vulcano El Misti e su cui si affaccia la splendida Cattedrale, costruita nel 1656 in stile neoclassico. A pochi minuti a piedi da qui, sorge poi lo straordinario Monastero di Santa Catalina, uno dei complessi religiosi più grandi del mondo (distribuito, come una vera e propria cittadella, su una superficie di circa 20mila metri quadrati). A un quarto d’ora di cammino da Plaza de Armas si trova invece l’incantevole Parque infantil de Selva Alegre, il posto ideale per godersi un po’ di siesta all’aria aperta.

    CUZCO
    Antica capitale dell’impero Inca, la suggestiva città di Cuzco (situata a 3399 metri di altezza) è il cuore pulsante del Perù ed è stata dichiarata patrimonio dell’umanità dall’UNESCO nel 1983. A metà del XVI secolo venne conquistata dagli spagnoli che ne apprezzarono subito l’ingegnoso impianto urbanistico e la solidità delle costruzioni: per questo motivo lasciarono intatta la struttura cittadina, aggiungendo alle costruzioni originarie solo un secondo piano in stile barocco o utilizzando pietre di palazzi preesistenti per l’edificazione di chiese. Per via di questo approccio, ancora oggi possiamo ammirare praticamente intatto l’impianto urbanistico della capitale Inca con alcuni palazzi reali in perfetto stato di conservazione. Da non perdere inoltre sono l’antico tempio del sole Korikancha,  il Convento delle Vergini del Sole (trasformato in monastero di clausura per opera dei conquistadores) e la fortezza di Saqsayhuaman.

    ISOLE BALLESTAS
    Le isole Ballestas, formazioni rocciose modellate nel corso del tempo dall’acqua dando vita a grotte e caverne dalle forme singolari, sono abitate da colonie di pinguini Humboldt, pellicani, albatros e leoni marini. Prima di entrare in mare aperto si potrà ammirare il famoso “candelabro”, curiosa figura raffigurante un candelabro tracciata sul fianco di una collina sabbiosa.

    LIMA
    Lima è la capitale e la città più popolata del paese. Storicamente è stata anche la capitale del Vicereame spagnolo delle Indie, ed è ancora oggi il centro culturale ed economico del Perù. Oggi, al di là dell’area del centro storico, che reca ancora l’impronta spagnola, Lima è una città moderna ed elegante, con i suoi quartieri residenziali che si affacciano sul Pacifico (Miraflores, San Isidro e Barranco), le sue spiagge, i suoi parchi. Per chi vi fa una sosta, è imperdibile una visita a qualcuno dei suoi musei, legati alla storia pre-colombiana: su tutti, merita una citazione lo spettacolare museo Larco, che ha una collezione di oggetti d’oro e pietre preziose (ritrovati nelle tombe monumentali del nord o nei santuari) senza pari al mondo. Lima è anche la capitale della cucina peruviana, oggi assurta a livelli di assoluta eccellenza internazionale: non perdetevi un ‘ceviche’ o una ‘causa’ nei ristoranti più ‘in’ lungo la costa dell’Oceano….

    MACHU PICCHU
    Machu Picchu, sito archeologico Inca situato nella valle dell’Urubamba, è il più famoso dell’America Latina, dichiarato Patrimonio dell’umanità dall’UNESCO nel 1983 ed eletto nel come una delle Sette meraviglie del mondo moderno nel 2007. Si dice che il sito – rimasto dimenticato per secoli – venne scoperto da un proprietario terriero del Cusco di nome Agustín Lizárraga nel 1902, anche se colui il quale colse per primo l’importanza di tale area fu l’archeologo americano Hiram Bingham che vi giunse nel 1911. Rimasto stupito dal valore di ciò che aveva visto, lo studioso richiese il supporto dell’Università Yale, della National Geographic e del governo peruviano per dare avvio allo studio sistematico del sito archeologico. Inizialmente, questa cittadella eretta su un crinale roccioso di una montagna nel cuore della foresta tropicale venne identificata come il mitico Eldorado. Bingham, in seguito, ipotizzò fosse la culla della società Inca, la leggendaria “città perduta” di Vilcabamba la Vieja oppure un sito dedicato alle Vergini del Sole (per via delle decine di scheletri di donne che vi aveva ritrovato). Oggi gli archeologi sembrano più propensi a escludere che questi resti fossero di sacerdotesse inca, ritenendo invece appartenessero a servitori provenienti da vari angoli dell’Impero giunti qui per prestare servizio. Una delle teorie più diffuse  – promossa l’antropologo John Verano della Tulane University di New Orleans – vuole che Machu Picchu fosse la residenza dell’imperatore inca del XV secolo Pachacuti. Altri studiosi ritengono invece che la causa della costruzione di Machu Picchu sia da ritrovare in motivazioni legate alla spiritualità, per cui venne eretto come sito di pellegrinaggio. Secondo l’archeologo e antropologo Johan Reinhard, questa zona è “esempio di cosmologia intrecciata con un paesaggio sacro che assume un alto grado di sacralità perché combina la Terra e il cielo, che a loro volta si combinano nelle credenze incaiche”. Insomma, il mistero è ancora fitto. Ciò su cui tutti unanimamente concordano è l’importanza che doveva rivestire all’interno della civiltà Inca, della cui architettura è senza dubbio il capolavoro assoluto.

    NAZCA
    Le famosissime linee di Nazca, osservabili solamente dal cielo hanno dato adito alle più svariate teorie sulla loro origine e finalità, dalle più plausibili fino ai vagheggiamenti su visitatori alieni. Oggi gli archeologi ben conoscono la Cultura di Nazca, che ha lasciato molte e bellissime ceramiche ed altri reperti; cosippure hanno ormai capito quali potessero essere i metodi usati per “disegnare” queste colossali figure indecifrabili da terra. Sebbene siano state avanzate diverse ipotesi, legata ad una quasi certa funzione sacrale, non è invece ancora chiaro quale fosse il significato e lo scopo ultimo di questo immenso lavoro. Si è ipotizzato che servissero a particolari cerimonie (forse processionali) durante il quale si cercava di entrare in contatto con le divinità celesti; ma a tutt’oggi gli studiosi non sono ancora riusciti a formulare risposte certe. È comunque indubbio che sorvolare il deserto solcato da queste immense linee geometriche o a forma di animali e di piante, lascia un senso di smarrimento e mistero.

    PUERTO MALDONADO
    Fondata a fine del secolo XIX, Puerto Maldonado è chiamata la “Capitale della Biodiversità”. Discreta, calda e piccola, questa città amazzonica si trova alla confluenza dei fiumi Madre de Dios e Tambopata. Tra le principali attrazioni ci sono: il Lago Sandoval, un luogo paradisiaco a 8 km dalla città; il Lago Valencia, dove si possono pescare specie come il dorado e la donzella ed il villaggio di Laberinto, che, facendo onore al suo nome è caotico e disordinato.

    PUNO, LAGO TITICACA e ISOLE DEGLI UROS
    Puno è anche molto di più del Titicaca: il fantastico altopiano che la circonda (la ‘puna’) si estende fino oltre all’orizzonte a perdita d’occhio, creando scorci formidabili, fornendo pascoli eccellenti ai camelidi andini e ospitando una delle specie vegetali più affascinanti del pianeta: la puya Raimondi. Non perdetevi una veloce scappata al cimitero monumentale pre-incaico di Sillustani, sito a picco su un altro meraviglioso lago andino, l’Umayo. E, se avete ancora tempo, non perdetevi una delle mille feste locali della città, i cui abitanti sfruttano ogni occasione per ballare e cantare per le vie animate del centro. Puno è il punto di partenza ideale per una scappata in Bolivia, sull’altra riva del Titicaca, o per una escursione al Canyon del Colca. Puno è una città peruviana di circa 120.000 abitanti sita sulla sponda occidentale del Lago Titicaca, a quasi 4.000 metri di altitudine. Rappresenta il punto più alto di quasi tutti gli itinerari turistici peruviani, ed è perciò buona norma inserirla alla fine del viaggio, quando si è già presa confidenza con l’altura. La ragione di una visita a Puno è presto detta: il maestoso lago Titicaca (8.000 kmq), lo specchio d’acqua navigabile più alto del mondo. Si dice che, quando Dio creò il mare e poi le montagne, si dimenticò del Titicaca che così rimase incastrato e fu trasportato a 4.000 metri… infiniti sono i motivi di suggestione del lago: i suoi cieli stellati, le sue albe ed i suoi tramonti, le sue isole abitate dai nativi Aymara, le isole galleggianti degli indiani Uros.
    Il lago Titicaca – riconosciuto di rilevante interesse naturalistico dalla convenzione di Ramsar, del 1997 – è lo specchio d’acqua navigabile più alto del mondo, ha un bacino di ben 8mila metri quadrati e si trova a 3812 metri di altitudine. Secondo la leggenda, quando Dio creò il mare e le montagne, si dimenticò del Titicaca che rimase così incastrato a quasi 4mila metri di altezza. La zona presenta una eccellente biodiversità: vivono qui l’endemico tuffatore del Titicaca (un uccello della famiglia Podicipedidae simbolo della tutela del territorio) e la rana gigante del Titicaca (esemplare nella famiglia dei Telmatobiidae, caratterizzata da grandi dimensioni e in grave pericolo di estinzione). In questa area, inoltre, le tradizioni culturali locali sono ancora molto sentite: le comunità che abitano le isole della laguna organizzano diverse attività turistiche per promuovere tra i visitatori una interessante immersione nella più autentica cultura locale.
    Isole degli Uros
    Le Isole galleggianti degli Uros si trovano nella baia di Puno e sono circa 20, tra le quali sono da ricordare Tupiri, Santa Maria, Tribuna, Toranipata, Chumi, Paraíso, Kapi, Titino, Tinajero e Negrone. Ognuna è abitata da 3 a 10 famiglie do origini uro-aymaras, che costruiscono e ricoprono le loro case con tetti di totora, un giunco che cresce in abbondanza nel lago. Gli uros sono conosciuti come “il popolo del lago” e le loro origini risalgono a epoche precedenti a quella incaica. Mantengono la tradizione della pesca artigianale, in particolare quella del carachi e del persico, come anche della caccia agli uccelli selvatici. Gli uomini sono abili conduttori di zattere di totora e le donne ottime tessitrici.

    RAQCH’I
    Il complesso archeologico di Raqchi, costruito nel XV secolo, è considerato dagli storici come una delle costruzioni Inca più audaci con il tempio di Viracocha, lungo 100 metri e largo 20, costituito da mura alte oltre 5 metri, costruite in adobe su fondamenta di pietra vulcanica, un importante esempio delle diverse tecniche architettoniche degli Incas.

    VALLE SACRA (VALLE DELL’URUBAMBA)
    La valle del Rio Urubamba è chiamata anche ‘Valle sagrado de los Incas‘, per l’abbondanza di acqua che la rende molto fertile (anche considerando la sua altitudine non eccessiva, che varia dai 3.200 metri di PIsaq ai 2.800 di Ollantaytambo). Per questa ragione, divenne il ‘granaio’ degli Incas, la cui capitale, Cusco, distava appena poche decine di chilometri, e la sua importanza fu tale che la sua storia si intreccia a doppio filo con quella dell’impero Inca e della colonia spagnola. Infinite sono le testimonianze archeologiche, storiche e folcloriche ancora oggi visibili nella valle: dagli antichi insediamenti civili incaici (Chinchero, Ollantaytambo, Pisaq, Maras, Moray), ai villaggi andini dove ancora oggi si parla esclusivamente il quechua (la lingua degli Incas), ai mercati dove è ancora in uso il ‘trueque’ (il baratto), fino alla grandiosa fortezza militare di Ollantaytambo, teatro dell’ultimo, sanguinoso scontro fra l’esercito dei conquistadores e i soldati fedeli all’Inca. A completare il quadro, spettacolari cime innevate andine che osservano dall’alto il corso maestoso e pacifico del fiume Urubamba, testimone silenzioso e sornione degli eventi drammatici del passato.

    LE MONTAGNE ARCOBALENO
    Vinicunca, conosciuta come la montaña de siete colores, si trova sulle Ande peruviane a 5200 metri sul livello del mare ed è uno degli spettacoli più emozionanti e suggestivi che il nostro pianeta abbia da offrirci. Venire qui significa letteralmente poter camminare su un arcobaleno di colori, sentirsi trasportati in un’altra dimensione. La terra, qui, non ha nulla a che vedere con ciò a cui siamo abituati e si tinge di sfumature che vanno dal giallo al verde passando per l’ocra, l’arancio, il viola e l’azzurro. I colori seguono le linee sinuose dei monti, dando vita a giochi di sfumature che sembrano create dal pennello di un pittore particolarmente ispirato e talentuoso. Questi insoliti colori sono dovuti al fatto che, milioni di anni fa, ferro, dolomite, zolfo, rame ed ematite si sono depositati sul terreno: uno spettacolo rimasto per lungo tempo celato da una spessa coltre di ghiaccio che, sciogliendosi, ha infine svelato una tale meraviglia.

     

Le nostre proposte per il Perù: