Viaggi e turismo
DATI DEL PAESE:
Capitale: PAPEETE
Popolazione: 268.270 (2012)
Superficie: 4.167 km2
Fuso orario: -11h rispetto all’Italia; -12h quando in Italia è in vigore l’ora legale.
Religioni: Protestante, Cattolica.
Lingua: Francese
Moneta: Franco del Pacifico (CFP). Le banche locali cambiano l’Euro.
Prefisso per l’Italia: 0039
Prefisso dall’Italia: 00689
Approfondimenti sul Paese:
La Polinesia francese si estende per 4.167 chilometri quadrati: le terre emerse sono distribuite su 2,5 milioni di chilometri quadrati. Il Paese è composto da 118 isole, di origine vulcanica o corallina, suddivise in cinque arcipelaghi:
– le Isole Australi
– le Isole della Società (divise in Isole del vento e Isole Sottovento)
– le isole Tuamotu
– le Isole Gambier
– le Isole Marchesi
L’isola più importante e popolata è Tahiti.
La regione è soggetta a intensa attività sismica.
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polinesia francese:
Isole della Società, Marchesi, Tuamotu, Gambier e Australi: non solo un arcipelago, ma un vero e proprio paradiso terrestre.
Quando, nell’immaginario collettivo, si pensa a un luogo da sogno ciò che viene in mente è quanto di più simile alla Polinesia: mare cristallino, fondali ricchi di pesci variopinti, spiagge bianche e incontaminate, incorniciate da palme da cocco e alture lussureggianti verde smeraldo, sole caldo e cielo limpido. I sorrisi e la gentilezza di un popolo ospitale come pochi al mondo completano il quadro di una meta dal fascino eterno.
I primi europei a giungere qui furono Louis-Antoine de Bougainville (nel 1768) e James Cook (nel 1769). Tornati indietro, i due esploratori raccontarono le meraviglie che avevano visto. E da quel momento iniziò per noi occidentali il mito di questo arcipelago, che ammaliò anche personaggi del calibro di Herman Melville e Paul Gauguin, il quale immortalò i colori polinesiani nei suoi quadri più famosi.
Approdare qui è un’esplosione dei sensi, un’emozione che smuove corde profonde, un incontro con la più soave meraviglia di cui la natura è capace.
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Clima:
Il clima è piacevole e soleggiato tutto l’anno, ed è rinfrescato dagli alisei che soffiano dal Pacifico. Si distinguono due stagioni: da novembre a marzo il clima è piuttosto caldo e umido, da aprile a ottobre il clima è più fresco e secco. La maggior parte delle precipitazioni piovose è concentrata nel periodo della stagione più calda. I mesi migliori per recarsi sulle isole vanno da giungo a settembre.
Da non perdere in Polinesia Francese:
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Papeete
Porta d’accesso alla Polinesia, è una piacevole “tappa obbligata” da cui partire per esplorare l’arcipelago. Non prima di essere andati alla scoperta di questo angolo dell’isola di Tahiti vivace e carico di energia: da non perdere il famoso Mercato Coperto dove è possibile acquistare i tipici monili dell’isola realizzati con conchiglie, ma anche i caratteristici cappelli di paglia, parei, ghirlande, fiori profumati e gustosi frutti esotici. Meritano una visita anche il museo Te Fare Manaha che racconta la storia di Tahiti e delle sue Isole attraverso una interessante collezione di artigianato e pezzi d’arte locali, il Museo della Perla e il Museo Paul Gauguin (dove ammirare le famose opere dipinte dall’artista durante il suo soggiorno sull’isola).
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Moorea
Piantagioni di ananas e di vaniglia, fiori di tiare e hibiscus che, generosi, ricoprono colline lussureggianti, alberi del pane, spiagge candide lambite da un mare cristallino… Moorea è un susseguirsi di profumi diversi e inebrianti, una terra che sembra emanare a ogni angolo fragranze paradisiache provenienti dal profondo della sua anima. Questo ex vulcano sommerso, che svetta elegante e imponente nel bel mezzo dell’oceano racchiude lagune dalla bellezza struggente e scorci di rara meraviglia. Indimenticabile la sosta al Belvedere: il panorama che si apre agli occhi dei visitatori da questo punto privilegiato rimarrà per sempre impresso negli occhi e nel cuore di ognuno.
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Huahine
Chi vuole immergersi nello spirito più vero dell’autentica Polinesia deve esplorare i villaggi pittoreschi che adornano come piccoli, preziosissimi, gioielli quella che viene definita l’”isola segreta”, Huahine. Una ricca cultura locale, tradizioni ancora vive, uno dei siti archeologici più importanti della Polinesia, un popolo accogliente e generoso insieme a un paesaggio naturale di incantevole bellezza rendono questo angolo di mondo un vero e proprio scrigno di scorci, esperienze ed emozioni indimenticabili. Gli amanti dello snorkeling, inoltre, qui potranno ammirare il giardino di corallo con i suoi variopinti pesci tropicali e le anguille dagli occhi blu. Esperienza unica anche quella presso la farm perlier locale, dove è possibile scoprire in prima persona come vengono coltivate le incantevoli perle nere polinesiane.
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Bora Bora
Se la Polinesia dove essere riassunta in un solo nome, non c’è dubbio, sarebbe il suo: Bora Bora. Meta da sogno per generazioni di viaggiatori, luogo paradisiaco per antonomasia: è lei l’isola più celebre del Sud Pacifico, dalla bellezza senza rivali e dalla fama intramontabile. Bora Bora è senza dubbio il luogo più romantico al mondo: qui tutto sembra creato per inneggiare alla vita, all’amore, alla gioia del cuore. Spiagge incantevoli, acque trasparenti punteggiate da pesci multicolori, il profumo inebriante dei fiori di ibisco, l’ombra suggestiva delle palme da cocco, una vegetazione rigogliosa che rincuora con la sua felice abbondanza, senza dimenticare le ricchezze culturali di un entroterra che conserva siti archeologici con i resti di antichi marae… Bora Bora fa bene all’anima!
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Raiatea
Questa isola leggendaria è ritenuta la culla della Polinesia erappresenta una sorta di giardino segreto che nasconde templi, evoca l’eco di miti passati e testimonia le sue radici più antiche attraverso numerosi tesori archeologici. Raiatea, che si traduce in “paradiso lontano”, un tempo era infatti il centro culturale e religioso delle Isole della Società. Conosciuta nell’antichità con il nome di Hawaiki, “la patria”, secondo la leggenda è il luogo da cui iniziò la grande migrazione polinesiana e da cui gli abitanti partirono con grandi canoe a vela a doppio scafo per colonizzare Hawaii e Nuova Zelanda. Ritenuto anche il luogo di riposo finale per gli spiriti di questi antenati, l’isola è rimasta oggi un luogo di pellegrinaggio. Si trova infatti qui Taputapuatea, il primo marae internazionale del triangolo polinesiano ancora oggi considerato la casa della cultura sacra dalle comunità di Nuova Zelanda, Hawai’i e Isole Cook.