Fuerteventura

Spiagge, dune, paesaggi vulcanici ...

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L'isola:

Fuerteventura è un’isola delle Canarie davvero magnifica, con lunghissime distese di sabbia bianca, un mare azzurro-turchese e un clima rilassato. È l’isola delle Canarie più vicina alla costa dell’Africa del Nord, essendo a soli 100 chilometri dal Marocco. È la seconda più grande ed è rinomata per le sue lunghe spiagge di sabbia dorata e dune. L’isola è un paradiso per gli appassionati di sole di sport acquatici. Designata come Riserva della Biosfera, Fuerteventura è una destinazione dove convivono un paesaggio naturale splendido e uno stile di vita rilassato, con eccellenti strutture e attrazioni. Nelle aree urbane e rurali di Fuerteventura vi sono innumerevoli promemoria della ricca storia dell’isola, come le chiese storiche, i mulini a vento, i musei e le case ancestrali. Nel frattempo, la vita a Fuerteventura è accesa durante tutto l’anno. Vi sono sicuramente dei picchi stagionali, ma generalmente la frequenza dei visitatori è più costante rispetto alle altre isole delle Canarie.

Fuerteventura ospita alcuni dei paesaggi più belli che si possono trovare alle Canarie. Galleggiante tra le acque dell’Atlantico, la sua natura vulcanica incontaminata offre diversi scorci surreali da fotografare e condividere, ma anche esperienze accattivanti per l’anima che vi daranno una prospettiva diversa del mondo in cui viviamo.

Fuerteventura gode di un clima piacevole durante tutto l’anno. Durante i mesi estivi da giugno fino ad agosto, le temperature spesso arrivano fino a 30° C, con bassi livelli di umidità e precipitazioni quasi inesistenti. I mesi invernali sono invece piacevolmente miti, con temperature medie di 20° C. Sebbene sia un’isola dove tendenzialmente piove pochissimo, c’è una maggiore probabilità di pioggia tra i mesi di dicembre e marzo.

Informazioni sull'isola:

Una perla di dune di sabbia bianca avvolta dalle acque turchesi dell’Oceano Atlantico. Un misto di esoticità africana ed antiche tradizioni locali. Un insieme di desertiche pianure, aride valli, verdi e nascoste oasi, sperduti e silenziosi vulcani e montagne. Un alternarsi di villaggi di pescatori e paesi di contadini. La più selvaggia ed autentica delle isole Canarie. Tutto questo, e molto di più, è Fuerteventura, l’isola dell’arcipelago canario più vicina alle coste africane da cui dista “appena” 97 km. Gli alisei estivi e le onde di marea invernali dell’Atlantico ne fanno, per tutto l’anno, un paradiso dei surfisti. Velisti, subacquei e pescatori d’altura sono attratti dalle limpide acque dell’Atlantico, dove è facile imbattersi in balene, delfini, pesci spada e tartarughe.

Caleta de Fuste, a soli 5 km dall’aeroporto, è un piccolo centro turistico di recente espansione caratterizzato da una grande e riparata baia sabbiosa. Qui si trovano alcuni tra i migliori alberghi dell’isola, nonché un nuovissimo campo da golf, e non mancano pub, ristoranti e bar.

In origine un antico porticciolo frequentato da pescatori, situata quasi all’estremo nord dell’isola, di fronte alla splendida isola di Lobos e a circa 40 km dall’aeroporto, Corralejo è oggi una delle località di maggior richiamo turistico di Fuerteventura. Merito soprattutto della sua strategica posizione: se da una parte il famoso Parco Naturale con le sue magnifiche dune di bianca sabbia finissima si estende praticamente alle sue porte, dall’altra parte soli 15 minuti di traghetto la separano da Lanzarote, perla vulcanica delle Canarie. Il centro di Corralejo è ormai diventato molto animato con numerosi negozi, bar, ristoranti e locali notturni; non mancano attrezzati centri sportivi per praticare immersioni ma soprattutto surf, windsurf e kitesurf.

A sud dell’isola si estendono le rinomatissime Playas de Jandìa, splendide distese di finissima sabbia bianca lunghe 35 km e lambite da un mare dai colori caraibici. La Costa Calma, prima porzione di questo tratto di costa che si incontra arrivando dall’aeroporto, è un centro turistico internazionale con numerosi alberghi, locali e ristoranti. È proprio in questa zona che ogni anno a luglio si celebrano i campionati mondiali di surf e windsurf.

La parte migliore di un viaggio a Fuerteventura è che si possono trovare molti luoghi naturali estremamente diversi tra loro: ottima occasione per alternare giornate dedicate al relax al mare ad altre dedicate alla scoperta di molteplici aspetti dell’isola. È senz’altro una buona idea noleggiare un’auto per avere la possibilità muoversi agevolmente; da tenere presente che alcuni dei luoghi o delle spiagge più particolari si raggiungono solo percorrendo strade sterrate: in alcuni casi sono quindi utili (se non necessarie) auto 4×4.

Di seguito indichiamo alcuni suggerimenti su cosa vedere:

  • Betancuria:

    Per approfondire la storia di Fuerteventura è indispensabile una visita a Betancuria. In realtà, l’importanza di questo piccolo comune dell’entroterra travalica la storia locale. Betancuria, infatti, è uno dei principali punti di riferimento per approfondire la storia coloniale dell’arcipelago canario. A fondare la città agli inizi del XV secolo fu il condottiero normanno Jean de Béthencourt che, subito dopo la conquista di Lanzarote, passò alla colonizzazione di Fuerteventura al tempo abitata da una fiera comunità Guanche. La decisione di non accamparsi lungo la costa si spiega con la frequenza delle incursioni della pirateria marocchina. Scelta la località, Béthencourt fece costruire una serie di abitazioni e una cappella. A seguire, cominciarono a trasferirvisi sempre più francescani che, nei secoli successivi, molto hanno contribuito al primato della cittadina, fino al 1834, capoluogo dell’isola (attualmente è Puerto del Rosario). Oggi la città vive esclusivamente di turismo ma ha conservato la sua dimensione rurale fatta di muretti a secco, palmizi e case bianche. Da vedere, il piccolo museo archeologico (Museo Arquelogico de Betancuria) e la chiesa di Santa Maria (Iglesia de Santa Maria) risalente al XVII secolo. Meritano anche i dintorni: dal Belvedere di Morro Velosa all’oasi di Vega de Rio Palmas, consigliamo vivamente di non dimenticare la macchina fotografica. L’ampiezza dei panorami e dei paesaggi non lascia indifferenti.

  • Parque Natural de Corralejo:

    Il Parque Natural de Corralejo (il comune è La Oliva) è una delle principali attrazioni dell’arcipelago canario. Del resto, quasi 10 chilometri di dune bianche che si congiungono con l’Oceano Atlantico sono uno spettacolo unico al mondo. Un vero e proprio deserto in riva al mare dove si susseguono diverse spiagge senza soluzione di continuità: da quelle più attrezzate e turistiche del lato nord (El Medano; El Viejo, El Bato Negro) a quelle più piccole e selvagge del versante meridionale (Los Martos, El Dormidero, El Moro, Alzada). Camminare scalzi sulle dune di sabbia di Corralejo è un’esperienza bellissima, adatta a tutti, anche ai bambini, purché si abbia sempre l’accortezza di utilizzare creme protettive e di avere con sé sufficiente acqua per idratarsi. El Medano dispone di un centro per gli amanti di surf e kitesurf (ci sono anche gli istruttori per chi è alle prime armi), mentre nelle altre spiagge domina il relax più assoluto. Infine una curiosità: il nudismo è praticato dappertutto. Non meravigliatevene.

  • Isola di Lobos:

    Da Corralejo si arriva facilmente all’Isla de Lobos, piccolo fazzoletto di terra di appena 4,5 chilometri quadrati, famoso per la presenza delle foche monache. Delle foche monache, progressivamente abbattute dai pescatori locali (anche se c’è un progetto governativo che vorrebbe reintrodurle), e degli squali martello che invece sono tuttora presenti, ed è facile vederseli nuotare attorno mentre si fa snorkeling nelle acque cristalline di questo lembo di terra disabitato; sono inoffensivi. Si può effettuare birdwatching o su una più semplice, ma altrettanto suggestiva, passeggiata alla scoperta del paesaggio vulcanico dell’isola. Da vedere!

  • Monte Tindaya:

    Tindaya è il monte più famoso di Fuerteventura. Non è alto, appena 400 metri, ed è poco distante da La Oliva, di cui amministrativamente fa parte come il villaggio di Corralejo. La montagna non è difficile da raggiungere ma è al centro di una disputa con gli eredi dello scultore Eduardo Chillida (1924 -2002) per la realizzazione postuma di una scultura che l’artista basco aveva intenzione di realizzare proprio nel monte. Il progetto, risalente al 1985, prevede la realizzazione di un cubo profondo circa 50 metri illuminato da due lucernai che lasciano filtrare la luce con la possibilità di avere una vista inusuale del sole e della luna. Un’opera che all’epoca incontrò fortissime resistenze, anche perché il Tindaya veniva, e tuttora viene considerato, un luogo sacro della civiltà Guance (ci sono oltre 300 incisioni a forma di piede di grande valore archeologico). In anni recenti, pare si sia trovato uno sbocco per l’avvio dei lavori e quindi, per la visita, consigliamo di provare a informarsi sul posto (meglio ancora sarebbe provare a informarsi prima) circa l’accessibilità del sito.

  • El Cotillo:

    Da Corralejo si arriva agevolmente anche a El Cotillo, antico villaggio di pescatori che ha conservato pressocché intatta la sua atmosfera marinara. La località è frequentata da gourmet desiderosi di assaggiare la prelibata cucina dei ristoranti della zona, e da appassionati di kitesurf che, specie nel versante meridionale della playa (El Alijbe de la Cueva), trovano le condizioni ambientali ottimali per la disciplina. Le altre due spiagge, invece, La Concha e Los Lagos, brillano per le acque cristalline e l’atmosfera rilassata. In questa baia, diversamente da Corralejo, il nudismo è poco diffuso. Volendo, la distanza tra Corralejo ed El Cotillo può esser percorsa anche in mountain bike che, come vedremo, è un’altra attività molto praticata a Fuerteventura.

  • Penisola di Jandia:

    La penisola di Jandia, versante sud-occidentale di Fuerteventura, è il corrispettivo meridionale di Corralejo. Solo che mentre il Parque Natural de Corralejo è frequentato soprattutto da inglesi, il Parque Natural de Jandia, che ricomprende quasi per intero la penisola omonima, è a maggioranza tedesca. La massiccia presenza teutonica risale agli anni ’60 del secolo scorso, anche se c’è chi retrodata la circostanza tirando in ballo la controversa figura di Gustav Winter. Quest’ultimo, ingegnere tedesco stabilitosi sull’isola negli anni ’30, già in vita venne accusato di essere una spia al servizio di Hitler e di aver trovato riparo in Spagna forte della protezione di Francisco Franco. Ad avallare questo racconto che però, va detto, non è mai stato suffragato da prove certe, la costruzione di una misteriosa villa a Cofete, minuscolo villaggio all’estremità meridionale di Fuerteventura. Il mistero nasce dal fatto che Winter non vi abitò mai. E allora a che serviva una villa in un luogo così inospitale? Da qui le ipotesi più disparate, compresa quella secondo cui la casa avrebbe dovuto ospitare Hitler in caso di fuga. Tornando all’attualità, le attrazioni principali della penisola di Jandia sono: Morro Jable (dove peraltro Winter risiedeva stabilmente) e l’annessa spiaggia di Playa del Matorral; Punta de Jandia dove c’è un faro solitario molto fotografato dai turisti; e appunto Cofete a 10 chilometri da Morro Jable. La strada per arrivare è davvero assai insidiosa, ragione per cui, nel caso desideriate davvero vedere Villa Winter e la spiaggia selvaggia del villaggio (Playa de Cofete) il nostro consiglio è essere quanto più prudenti possibile o, al limite, di farla a piedi.

  • Museo del Queso Majorero:

    A Fuerteventura ci sono forse più capre che esseri umani. Per la precisione capre majorero, varietà molto docile il cui nome pare derivi dall’antico “Mahoh”, identificativo degli indigeni di stanza sull’isola (c’è chi sostiene, però, derivi dai sandali “mahos” un tempo calzati dai pastori). Etimo a parte, l’allevamento caprino per secoli è stata l’attività principale del territorio e perciò non deve stupire che i piatti più famosi di Fuerteventura siano appunto lo stufato di capra e il formaggio. Specie quest’ultimo, il queso majorero, non solo vanta la denominazione di origine controllata ma ha addirittura un museo interamente dedicato. Il Museo del Queso Majorero si trova ad Antigua a pochi chilometri da Betancuria e merita assolutamente una visita. All’interno, diverse esposizioni interattive tra cui una mungitura virtuale che di sicuro non dispiacerà ai bambini (se ci si muove con figli al seguito). Da vedere!

Prezzi e date:

L’isola propone svariate soluzioni di alloggio: appartamenti, hotel e villaggi turistici.

Quotazioni su richiesta.