Viaggi e turismo
BHUTAN:
DATI DEL PAESE:
Capitale: THIMPHU
Popolazione: 767.709 (Dati ONU)
Superficie: 38.394 Km2
Fuso orario: +5h rispetto all’Italia, +4h quando in Italia vige l’ora legale
Lingue: la lingua ufficiale è il Dzongkha, che appartiene alla famiglia delle lingue tibetane. Al di fuori della capitale, l’inglese è pressoché sconosciuto.
Religione: buddista e induista.
Moneta: Ngultrum (BTN/Nu)
Prefisso dall’Italia: 00975
Prefisso per l’Italia: 0039
Approfondimenti sul Paese:
Situato nell’estremità orientale dell’Himalaya, il Bhutan non ha sbocchi sul mare ed è un vero e proprio gioiello incastonato tra India e Cina. Con circa 800mila abitanti su una superficie di 46mila chilometri quadrati, questa terra è ancora oggi un angolo di pura autenticità asiatica, immune al trascorrere del tempo. Nonostante il turismo internazionale abbia cominciato a fare capolino negli ultimi anni, fino al 1974 nessun turista era mai stato in visita qui. Non solo: fino al 1999 non era arrivata nemmeno la televisione! Un isolamento volontario che ha contribuito ad accrescere il fascino di questo angolo di mondo così incredibilmente affascinante. Il tempo in Bhutan sembra davvero essersi fermato: tutto è autentico, vero, ancestrale: è facile incontrare i suoi abitanti vestiti con gli abiti tradizionali (il gho per gli uomini e la kira per le donne), la natura è ancora incontaminata e fa da sfondo a una maestosa tradizione architettonica che sembra cristallizzata in un tempo leggendario. Pur aprendosi a una pacata ma decisa modernizzazione, il Bhutan riesce fieramente a non tradire il proprio passato, la sua cultura millenaria e il suo spirito profondamente buddista.
Il regno himalayano del Bhutan decliva dalle cime alte più di 7000 metri fino alla pianura indiana ove scorre il Brahmaputra. È un paese grande più o meno quanto la Svizzera, ma ha meno di un milione di abitanti. Viene chiamato “Druk Yul”, cioè “paese del dragone-tuono”.
La parte nord del paese, con la catena dell’Himalaya e i quattro passi montani che fino al 1960 aprivano al Tibet, è una zona pressoché inabitata, mentre al centro e al sud, con il monsone che arriva tra giugno e settembre, troviamo una natura lussureggiante e giungle subtropicali.
Collegato solo con voli dall’India, Nepal e Thailandia, il Bhutan è un paese difficile da raggiungere, anche a causa della limitatezza dei posti in aereo. Il turismo è contingentato, nel senso che il Governo stabilisce in anticipo il numero di turisti che ammetterà l’anno seguente. Le guide locali sono molto brave, ma parlano solo inglese.
Oltre ai panorami bellissimi, peculiarità del Bhutan sono gli Dzong, grandi castelli costruiti per lo più nel 17° secolo, con il ruolo di fortezza, monastero, scuola, centro amministrativo e caserma. Lo “Dzong Cattedrale” è quello di Punakha; lo “Dzong Governo” è quello di Thimpu, città ove risiede il re.
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Geografia:
Il Bhutan, situato alle pendici meridionali della parte orientale della catena dell’Himalaya, non ha sbocchi sul mare: confina a nord e a nord-ovest con la regione cinese del Tibet e con gli Stati indiani dell’Assam, di Arunachal Pradesh, del Sikkim e del Bengala Occidentale in tutte le altre direzioni. La vetta più alta è quella del Kuhla Gangri (che raggiunge i 7554 metri), al confine con il Tibet.
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Clima:
Le temperatura in Bhutan si contraddistinguono per una estrema variabilità. Nel sud del Paese, sotto i 2000 metri, si trova un clima di tipo tropicale, tra i 2000 e i 3500 metri è temperato, mentre superati i 3500 metri diventa prettamente alpino.
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Un po' di storia:
Secondo la tradizione, la storia del Buthan ha inizio nel 600, con il re tibetano Songtsen Gampo. Nell’VIII secolo il mistico buddhista Guru Rinpoche diffuse nel Paese quella che è tutt’ora la religione più professata: la forma tantrica del buddhismo Mahayana. In quegli stessi anni, l’arrivo di popolazioni di origine tibetana modificò profondamente la cultura del Paese. Fino al 1600 circa, il Buthan fu governato da famiglie nobili e clan; nel 1616 un monaco tibetano della scuola buddhista Drukpa, Shabdrung Ngawang Namgyal, portò il Paese all’unificazione dotandolo di una struttura amministrativa la cui testimonianza è presente ancora oggi in alcune istituzioni. Nei due secoli successivi alla morte di Shabdrung il Paese dovette affrontare una serie di guerre civili e contrasti interni, mentre i governatori locali diventarono via via più influenti e meno dipendenti dal potere centrale. Nel 1865, il Trattato di Sinchulu siglato tra Buthan e Regno Unito decretò che – in cambio della cessione di alcune terre di confine – il Paese avrebbe ricevuto un sussidio annuale. Nel 1907, sotto l’influenza britannica, Ugyen Wangchuck primo re del Bhutan, insediò la monarchia; con un nuovo trattato del 1910, venne stabilito che i britannici non avrebbero interferito negli affari interni del Paese, mentre quest’ultimo avrebbe lasciato la gestione dei suoi affari esteri al Regno Unito. A partire dal 1947, questo ruolo venne poi assunto dall’India. Nel 1949, un accordo formale restituì al Bhutan le aree annesse dai britannici, formalizzò il sussidio annuale che il Paese riceveva e definì le responsabilità dell’India in merito alla sua difesa e alle sue relazioni internazionali. Un’era di grande modernizzazione ebbe inizio nel 1972, quando salì al trono con il titolo di “Druk Gyalpo” (Re drago) il diciassettenne Jigme Singye Wangchuck: sostenitore di idee innovatrici, il giovane sovrano promosse la conservazione e omogeneizzazione della cultura del Paese (azione che ebbe come conseguenza gravi contrasti con la comunità di origine nepalese, i profughi Lotshamp). Nel 1999, il quarto re del Bhutan ha istituito il Consiglio dei ministri (Lhengye Zhungtshog). Il Re diventa Capo dello Stato. Il potere esecutivo è esercitato dal Consiglio dei ministri. Il potere legislativo è conferito al Governo e alla Grande Assemblea Nazionale. Il 17 dicembre 2005, il quarto re, Jigme Singye Wangchuck, ha annunciato a sorpresa che le prime elezioni generali si sarebbero tenute nel 2008 e che avrebbe abdicato in favore dell’erede al trono. Il re Jigme Khesar Namgyel Wangchuck è salito al trono il 14 dicembre 2006.
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