Viaggi e turismo

DATI DEL PAESE:

Capitale: Muscat
Popolazione: 4.177.125
Superficie: 309.500 km²
Fuso orario: +3h rispetto all’Italia; +2h quando in Italia è in vigore l’ora legale.
Lingue: la lingua ufficiale è l’arabo, ma l’inglese è ampiamente diffuso nei maggiori centri urbani.
Religioni: Islam ibadita; seguono sunniti ed una minoranza di sciiti. Sono presenti anche minoranze induiste e cattoliche.
Moneta: Rial omanita (OMR)
Prefisso per l´Italia:  0039
Prefisso dall´Italia:  00968
Carte di credito: tutte le principali carte di credito come Visa e MasterCard sono ampiamente accettate.
Orari di lavoro:
– normale orario d’ufficio: 8:30-13:30 e 16:00-19:00, dal sabato al mercoledì;
– banche: normalmente 8:00-12:00; alcune banche riaprono 16:00-18:00. Banche ed uffici il giovedì chiudono alle 11:30 e il venerdì rimangono chiusi. Gli orari di apertura sono ridotti durante il digiuno del Ramadan.

Approfondimenti sul Paese:

  • Clima:

    Estremamente caldo ed umido da metà aprile a fine settembre; caldo da ottobre a marzo; temperato a dicembre, gennaio e febbraio. Le piogge sono rare.

     

  • Abbigliamento:

    E’ una delle principali cose da ricordare quando si progetta un viaggio in Oman. E’ molto importante non urtare la sensibilità della popolazione locale evitando di vestirsi in modo non appropriato.
    Si raccomanda alle donne di portare lunghe gonne o vestiti larghi, lunghi almeno fin sotto il ginocchio e di non lasciare scoperte spalle e braccia. E’ utile avere sempre con sé uno scialle per coprirsi i capelli quando si entra in particolari luoghi di culto come nelle moschee, dove è assolutamente obbligatorio.
    Gli uomini dovranno preferire pantaloni lunghi e camice con le maniche lunghe. Costumi da bagno sono permessi solamente a bordo delle piscine all’interno degli alberghi che, generalmente, non richiedono alle donne di coprirsi in quest’occasione; tuttavia si raccomanda di scegliere costumi piuttosto sobri.
    Indossare vestiti di cotone leggero è un ottima soluzione a prescindere dal periodo in cui decidete di partire, non dimenticando di mettere in valigia uno scialle più pesante o una sciarpa in caso di serate più fresche, escursioni in montagna o luoghi con aria condizionata molto forte. Come colori, si consigliano il kaki o il beige al posto del bianco, dato che l’aridità e la polvere tendono a scolorire i colori più sgargianti.

  • Le località:

    Le città, contrariamente a quelle di altre località del Golfo in cui sorgono alti grattacieli, hanno conservato le loro caratteristiche originarie rimanendo molto pittoresche ed offrendo ancora oggi un genuino richiamo a un’epoca passata. Lo sviluppo moderno dunque è confinato ad alcune città come Muscat, Salalah e Sohar, lasciando così il Sultanato uno dei migliori posti dove sperimentare pure tradizioni culturali e ammirare straordinari paesaggi. E’ facile, camminando nelle stradine ed avventurandosi in luoghi incontaminati, sentirsi trasportati al tempo delle “Mille e una Notte”.Infatti, nei tradizionali suq affollatissimi sentirete risuonare le grida dei mercanti intenti a contrattare il prezzo dei principali prodotti tipici del paese: il profumatissimo incenso, l’argento splendente e le gustossisime spezie. Non potrete non notare anche buffe capre che pascolano dietro case color ocra e uomini vestiti di bianco, nel tradizionale vestito omanita, che passeggiano tranquillamente sotto l’ombra delle palme.

    L’Oman è un paese dove sentirsi sicuri e a proprio agio, scoprendo l’ospitalità arabica e la cultura islamica nella sua migliore espressione. Gli omaniti sono gentilissimi anfitrioni e sapranno far apprezzare allo straniero la loro cultura, invitandolo a sedersi con loro per gustare tè e datteri intrattenendo, certo in un inglese basico, piacevoli conversazioni. Non a caso, la nazione è ritenuta la più accogliente tra tutti i paese arabi.

    In Oman si parla spesso di ‘rinascita’, il governo si è impegnato in un processo di rinnovamento per far uscire il paese dall’isolamento. L’Oman ha oggi ospedali efficienti, università, una rete elettrica che arriva anche nell’interno più profondo, una rete stradale in continuo miglioramento. È un paese tranquillo e stabile, con un tasso di criminalità bassissimo. Un paese molto moderno che ha saputo però conservare intatta l’atmosfera del passato. È ormai accertato che il paese fosse abitato già nel 5000 a.C., quando la parte meridionale era il fulcro del commercio dell’incenso, ricavato dal succo dell’albero e scambiato poi con spezie indiane che venivano commercializzate in tutta l’Arabia. In epoca pre-islamica l’Oman prosperò grazie al commercio del rame con i suoi vicini del Golfo. Il paese conobbe un periodo di isolamento che durò fino al 630 a.C., quando Amr Ibn al- As portò ai regnanti dell’Oman una lettera del Profeta Maometto segnando l’avvento dell’Islam nel Paese. Nel 1650 la parte meridionale era uno stato stabile ed unificato, che conquisterà negli anni successivi un impero di grandi dimensioni che controllava zone strategiche sulla costa africana, come Zanzibar e Mombasa, in India e Pakistan; le tracce di questa influenza sono ben visibili oggi nella cultura e nella popolazione omanita. L’impero si divise presto ed il novecento fu segnato da grandi spaccature ma infine l’Oman fu finalmente riunificato nel 1959 dal Sultano Said anche se rimase politicamente, economicamente e socialmente retrogrado e isolato.

    Le località:

    Dalla penisola di Musandam a nord parte una catena montuosa, i monti Hajar che, con la vetta più alta, il Jebel Sham, raggiunge i 3000 metri e attraversa tutta la parte est, a ridosso del mare. La popolazione si concentra nella pianura Batinah, che dal confine con gli Emirati si estende fino a Muscat. A sud di Muscat inizia la zona desertica, che intervalla zone rocciose solcate da wadi a vaste zone di dune di sabbia a spiagge bianche. A sud poi la zona del Dhofar, verde e pianeggiante, caratterizzata dal clima monsonico.

    La capitale Muscat merita sicuramente una visita, composta da una serie di sobborghi lunga più di 60 km, stretta tra mare e montagne, sede del principale palazzo del Sultano e di forti risalenti all’occupazione portoghese, con la Grand Mosque simbolo della ‘rinascita’ del paese dalle raffinate architetture di marmo, un animato suq tradizionale ed i dhow che prendono il largo dalla Corniche, la passeggiata lungo il mare.
    Un tempo piccolo porto, poi importante porto commerciale sulla rotta delle Indie, alla fine del XVIII secolo divenne capitale non solo dello stato ma anche fulcro del grande impero marittimo dell’epoca. Dopo l’inevitabile declino del XX secolo, oggi la città è tornata alla vita, così come tutto il paese, grazie al  sultano progressista Qaboos. La città ha aperto le porte ai comfort moderni senza rinunciare al proprio carattere e merita sicuramente una visita.

    Poi Nizwa, graziosa oasi tra le montagne, con un vivace suq tra le piantagioni di datteri e un forte che con quelli di Bahla e Jabrin è tra i più belli del paese. Qui vicino il Jebel Akhdar, altopiano a 2000 metri di altezza, un’area fertile formata da un labirinto di wadi e terrazze con alberi di albicocchi e melograni, e rose dai cui petali si ricava l’acqua di rose, e il Wadi Ghul, detto il Gran Canyon d’Arabia. A sud di Muscat, belle spiagge, con le tartarughe che vengono a deporre le uova a sud di Sur, famosa per i cantieri di dhow e base di partenza per effettuare escursioni agli spettacolari wadi tra pozze verde smeraldo e piantagioni a terrazza, e alla distesa di dune rosse delle Wahiba Sands, patria di cammelli e beduini.

    Nell’estremo sud merita poi una visita la città di Salalah, seconda città dell’Oman, che con il suo clima monsonico offre un panorama da città tropicale, via dell’incenso, con belle spiagge, antiche rovine e un singolare mosaico etnico. All’estremo nord invece la penisola di Musandam, con i suoi piccoli dimenticati villaggi nascosti tra i fiordi, tra una natura selvaggia, raggiungibili solo in barca. E se poi resta del tempo, vale la pena di vedere un po’ di vita marina alle isole Daymanyat, dichiarate parco naturale.

     

     

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